Saluto del Segretario Generale del C.C. AKEL A. Kyprianou al 6° congresso del Partito dei Comunisti Italiani
28 Ottobre 2011
Da parte del C.C. AKEL, rivolgo un caloroso saluto combattivo al 6° Congresso del Partito dei Comunisti Italiani. Auguro ogni successo ai propri lavori. I Congressi dei Partiti come i nostri, costituiscono sempre il momemto culminante per l’ azione e le loro lotte. Non si tratta di feste di comunicazione, bensì di forum di sostanziali dibattiti. Non si tratta di una formale organizzazione, bensì del colmo del dibattito nel Partito sul quadro politico ed organizzativo, in base al quale continuerà la sua lotta per il progresso, il benessere e le conquiste per i lavoratori del paese, per i lavoratori di tutto il mondo.
Il 6° Congresso del Partito si riunisce in condizioni molto critiche per l’ Italia ma anche per il mondo intero. L’ imperialismo aumenta la propria aggressività contro i popoli. L’ Iraq e l’ Afghanistan si trovano tuttora sotto l’ occupazione delle Forze della Nato.
In Libia, i bombardamenti della NATO hanno ucciso centinaia di civili. E questo, con la sinergia dell’ Unione Europea, che nonostante la propria dichiarazione a sostegno di una soluzione sotto l’ egida delle Nazioni Unite, ha formato una forza militare terrestre in collaborazione con la NATO. Tutti sappiamo che tanto in Libia, quanto anche negli altri paesi dell’ area i popoli non si sono rivolti ingiustificabilmente. Per interi decenni sono le vittime delle grandi potenze e dei monopoli che stanno derubando la propria ricchezza e la propria produzione; vessati anche da regimi imposti a loro. Regimi che mentre facevano comodo agli interessi dei potenti del mondo ne godevano anche della loro tolleranza e del proprio sostegno. Ed è per questo che soltanto da ipocriti possiamo definire il loro tardivo interesse per la “democratizzazione” finta di questi paesi oggi. Sappiamo che dietro questo interesse si nascondono gli enormi interessi sulle risorse naturali dell’ area. Per interi decenni sostenevano a livello politico e non solo i regimi che oggi fanno finta di detestare.
Per quanto riguarda l’ economia, il mondo è afflitto negli ultimi anni dalla crisi capitalistica internazionale. Crisi dovuta ai contrasti del capitalismo stesso. I suoi difensori hanno cercato ad affrontarla con qualsiasi altro modo tranne che con quello che avrebbe portato alla luce la propria radice. Esempio eclatante di ciò, gli Stati Uniti. Nel 2008, il governo degli USA ha investito in totale 309 miliardi di dollari per salvare le banche e le società di assicurazioni, 45 miliardi di dollari per salvare la Citigroup, 20 miliardi di dollari per salvare la Goldman Sachs e la Morgan Stanley e così via. Oggi, le banche più grandi del paese, la Goldman Sachs, la Morgan Stanley ed altre, posseggono dei beni patrimoniali pari al 60% del Prodotto Interno Lotto americano. Nel 2008, 40 milioni di uomini negli Stati Uniti vivevano al di sotto della soglia di povertà. Oggi, secondo un recente rapporto, il numero tocca i 46,2 milioni. In poche parole, si sono salvate le banche, ma non gli uomini.
Gli impatti della crisi economica internazionale li ha vissuti e li sta vivendo anche l’ economia cipriota. Per fortuna, in questo periodo critico, si è trovato nella Presidenza della Repubblica un Governo popolare che ha scelto consapevolmente di affrontare la crisi economica senza, però, toccare in sostanza le conquiste sociali, i salari e le pensioni. Ciò nonostante a Cipro sta succedendo una cosa paradossale : mentre in tutta l’ Europa il popolo si trova per le strade e l’ opposizione critica il Governo per i provvedimenti antipopolari, nel nostro paese l’ opposizione sta criticando il Governo perchè si rifiuta ad attaccare le conquiste dei lavoratori. Ogni giorno lancia degli attacchi contro il Presidente della Repubblica per questo motivo. Noi come AKEL abbiamo chiarito di non poter accettare delle logiche che lascino intatti la ricchezza e i profitti. Senza obbligarli a contribuire al superamento della crisi e all’ affrontare dei problemi strutturali.
Il ruolo dei partiti di sinistra per il superamento dei problemi che ne derivano dal cosidetto nuovo ordine mondiale e dalla crisi economica è importante. Riusciremo ad ottenere il nostro obiettivo se uniremo le nostre forze e se potremo riunire intorno a noi tutte le forze sociali che condividono con noi i punti principali. E’ importante in questa crisi far vedere la strada ai popoli con prudenza, serietà e senso di responsabilità. E’ importante agire in tempo ed in modo efficace per non lasciare all’ estrema destra lo spazio di crescere.
Il grande successo del movimento popolare cipriota di aver eletto alla Presidenza della Repubblica il c. Dimìtris Christòfias è stata una tappa per gli sviluppi in Cipro. Ha intrapreso un tentativo serio e sistematico per trovare una soluzione della questione Cipriota. Purtroppo, la parte turca non sembra per il momento disponibile ad abbandonare le sue posizioni intransigenti sulla divisione. Anzi, recentemente ha intensificato la propria aggressività lanciando delle minacce belliche contro la Repubblica Cipriota. Il motivo è stato l’ esercizio dei diritti sovrani da parte di Cipro, nonchè l’ avvio di ricerche nell’ ambito della Zona Economica Esclusiva per la scoperta di gas naturale e di petrolio. Nonostante ciò, il Presidente della Repubblica resta attaccato al raggiungimento della soluzione di una Federazione Bizonale Bicomunitaria, la quale riunirà il territorio, il popolo, le istituzioni e l’ economia.
L’ 11 Luglio ha avuto luogo a Cipro un’ esplosione tragica presso la Base Navale “Evànghelos Floràkis” che ha costato la vita a 13 nostri compatrioti.
Questo triste evento ci ha sconvolti, per la perdita di vite umane, ma anche per l’ incapacità dello stato di proteggere vite umane ed importanti strutture statali. Questo evento è stato la causa che ha fatto scatenare gli attacchi contro il Presidente Christòfias e contro l’ AKEL. Tutti i partiti dell’ opposizione si sono coalizzati in un fronte chiedendo insistentemente le dimissioni del Presidente. Un fatto simile oltre che ad essere una cosa infondata è anche anticostituzionale, dato che il Presidente non ha nessuna responsabilità personale per l’ incidente. I motivi sono ovvi. Non sono d’ accordo col modo in cui gestisce la Questione Cipriota e l’ economia. Dà fastidio a loro il fatto che un quadro dell’ AKEL occupa la carica del Presidente. Il Presidente, con il sostegno dell’ AKEL, continuerà ad esercitare il suo dovere nel quadro costituzionale, al fine di servire gli interessi del popolo cipriota.
Mai il nostro Partito abbia smesso di lottare per la libertà e per il benessere di Cipro e del mondo. In questo contesto siamo sempre pronti a collaborare coi partiti della Sinistra, per poter in questo modo allargare la strada del futuro per i popoli d’ Europa. Auguro di nuovo ogni successo ai lavori del 6° Congresso, e magari il popolo italiano potesse superare i problemi che attualmente sta affrontando, e militare insieme a tutti i popoli, preparando tutti assieme il futuro della pace e del socialismo.
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